Reddito concordato nel modello Redditi
Al fine di liquidare le imposte sul reddito da concordato preventivo biennale occorrono due passaggi: determinare il reddito soggetto a tassazione sostitutiva nei righi CP1 e CP2 e quello non soggetto a imposta sostitutiva nei quadri RE, RG e RF.
Applicazione nuovo meccanismo di rateazione
Il Ministero dell’Economia, rispondendo a una interrogazione presentata in Commissione Finanze della Camera, ha chiarito che il nuovo meccanismo di rateazione vada applicato a tutte le dilazioni richieste a partire da quella data, compresi i ruoli 2024.
Decadenza dal concordato preventivo biennale
In assenza di chiarimenti ufficiali sul tema della decadenza dal concordato preventivo biennale, ai sensi dell’art. 22 D.Lgs. 13/2024 è ipotizzabile che con modifiche che determinano scostamenti dei valori definiti con l’adesione entro la soglia del 30%, le imposte restano determinate sulla base del reddito originariamente concordato e accettato.
730 precompilato e affitti brevi
L’Agenzia delle Entrate, nella dichiarazione precompilata, applicherà in via automatica l’aliquota più vantaggiosa della cedolare secca sugli affitti brevi a quella che produce il canone più elevato.
Rimborso sulle plusvalenze da cripto-attività
Applicando la franchigia di 2.000 euro in relazione alle plusvalenze derivanti dalla negoziazione di criptoattività realizzate nel 2024, oltre a consentire il rimborso delle maggiori imposte versate nel periodo d’imposta 2023, è necessario rettificare in diminuzione le minusvalenze subite nel corso del 2023.
Detassazione Irpef
Dopo il blocco dell’agevolazione nel 2023, la nuova detassazione Irpef dei redditi dominicali e agrari di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella previdenza agricola trova applicazione nel modello Redditi Pf 2025 e nel modello 730/2025.
Valori minimi settoriali per il CPB
Il Ministero dell’Economia, con il D.M. 28.04.2025, ha stabilito la metodologia di calcolo della proposta relativa al concordato preventivo biennale per gli anni 2025-2026, individuando i nuovi valori minimi settoriali al di sotto del quale la proposta del Fisco non può andare.