26-09-2017
In Sicilia, la distanza tra ricchezza e povertà aumenta e la crisi ha acuito il divario. Il 50 per cento delle famiglie vive con 1.500 euro al mese ma la media della pensione non va oltre i 654 euro...
La Sicilia si conferma una regione ad alto indice di vecchiaia, il 137,6 per cento, in crescita da 10 anni: ogni 100 giovani ci sono 137 persone anziane. Basso l’indice di natalità che sempre nell’arco di un decennio è sceso all’8,4 per cento. Quasi la metà dei residenti nel Sud e nelle Isole (46,4 per cento) è a rischio di povertà o esclusione sociale contro il 24 per cento del Centro e il 17,4 per cento del Nord. La distanza tra ricchezza e povertà aumenta e la crisi ha acuito il divario. In Sicilia, infatti, il 50 per cento delle famiglie vive con 1.500 euro al mese ma la media della pensione non va oltre i 654 euro.
Sempre nel 2015 il 59,7 per cento delle famiglie siciliane ha dichiarato di non essere in grado di fare fronte a spese impreviste. Le storie della condizione di povertà vissuta dalla maggiore parte degli anziani in Sicilia, le difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari e sociali e le richiesta di un welfare intergenerazionale e solidale sono stati i temi al centro dei lavori. Dagli interventi è emerso che “la situazione è di gravissimo disagio sociale ed economico. Nel territorio regionale si contano migliaia di poveri, di persone che vivono sole, di non autosufficienti. I fondi sono sempre insufficienti ed è ora che si pensi a politiche sociali e sanitarie integrate, con welfare sussidiario e solidale di comunità, che si realizza anche attraverso la medicina territoriale”. Da tempo il sindacato chiede l’istituzione di un unico fondo che raccolga tutte le risorse disponibili per il sociale.
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